Faccio SEO dal 2003 e in questi quasi 20 anni di lavoro ho affrontato varie problematiche a livello SEO; ho visto negli anni tanti progetti che di base avevano sempre gli stessi problemi. Ecco quindi una carrellata di errori visti varie volte e su cui qualsiasi azienda dovrebbe prestate molta attenzione. Il developer non è un SEO Nella mia vita ho incontrato tanti sviluppatori di software con buone competenze SEO, ma di base un developer non è un SEO. Questo è il primo errore principale, che commettono moltissime aziende. Non è colpa degli sviluppatori se un progetto non funziona dal punto di vista SEO, anche perché un buon developer fa quello per cui è stato pagato: far funzionare i siti. La questione di fondo è che non è detto che ciò che funziona e si vede online sia sempre ottimizzata a livello SEO. Se sei un manager, che decide dove allocare il budget e su quali figure puntare, ricorda che un buon developer potrebbe non avere competenze SEO, ed è giusto così. Se vuoi risolvere i problemi con l’ottimizzazione per i motori di ricerca chiami un SEO. Questo, di base, è il padre di tutti gli errori commessi sui siti.…
Tag: Negative SEO
La Negative SEO consiste in una serie di azioni volte a danneggiare un dominio. Spesso viene messa in atto da competitor, che hanno un guadagno dalla perdita di posizioni da parte del dominio in questione.
Si tratta di operazioni che vengono messe in campo da un SEO, il quale con operazioni di Black Hat SEO, può riuscire a far perdere traffico al dominio attaccato.
Per effettuare una negative SEO tipicamente chi attacca lo fa puntando a operazioni off-site e in-site; in modo particolare, questa tecnica può funzionare su siti non ottimizzati o che non hanno prestato particolare attenzione alla sicurezza SEO.
Backlink tossici
La prima operazione, quella più comune, è quella di bombardare il dominio target attraverso l’acquisizione di link nocivi, spam o semplicemente non a target con le pagine in questione.
Immaginate per esempio una piccola casa automobilistica che viene attaccato con link da parte di domini che parlano di ricette (o adult, molto più comune).
Un piccolo dominio che avesse in ingresso solo poche centinaia di link tematici, con l’arrivo di qualche centinaio di migliaio di link non a tema, rischia di affondare velocemente.
Backlink che attivano scansioni
Spesso, chi sviluppa un sito, fa l’errore di non curare le pagine a livello SEO tecnico, lasciando scoperti dei fianchi che vengono sfruttati da SEO spregiudicati.
Per esempio, immaginiamo un sito che non gestisce correttamente il routing delle proprie pagine, permettendo di visionare pagine errate ma che restituiscono HTTP 200.
Un sito che attacca potrebbe semplicemente linkare migliaia di varianti di queste pagine, facendo impazzire il crawl di Google, il quale avrà scoperto nuove URL sul dominio attaccato, ma tutte in soft 404 o duplicate.
La cosa peggiora quando il sito attaccato gestisce male il canonical, indicando a Google che le pagine inesistenti in realtà sono la vera copia di quella URL, oppure, ancora peggio, quando in quella pagina sono presenti link relativi che puntano ad altre varianti che a loro volta sono errati ma restituiscono 200. Nei casi peggiori è sufficiente, da parte di chi attacca, inserire un link verso una pagina errata e sarà il sito attaccato a fare il resto, portando lo spider a pensare che il numero di pagine da scoprire siano centinaia o migliaia.
Hacking e attacchi DDOS
Questa tipologia di attacco sono meno comuni, ma non è da escludere che un competitor (o chi lavora per esso) riesca ad hackerare un dominio target, inserendo malware nelle pagine. Immaginiamo, per esempio, dei corporate blog basati su Wordpress e non aggiornati da decenni. Gli exploit sono numerosi e potrebbe essere semplice riuscire a cambiare il contenuto di un template oppure di alcune pagine.
Infine ci potrebbero essere attacchi che mirano a buttare giù il dominio. Se un sito risponde con errori 5xx ogni qual volta che Google lo scansiona, si può stare certi che quel dominio perderà posizioni.
Conclusioni
Gli attacchi di negative SEO non sono così comuni, ma nessuno può garantire che non vengano effettuati. Certamente attaccare a livello SEO un dominio avversario ha dei costi, sia in termini monetari che di impegno, quindi quando si subisce un attacco di negative SEO si può star certi che dietro quell’attacco ci siano degli interessi.
Scoprire un attacco di negative SEO non è nemmeno sempre semplice, la miglior difesa rimane quella di chiudere qualsiasi falla sul sito, così da non prestare il fianco agli attacchi più comuni.