Faccio SEO dal lontano 2004 e in questi 18 anni di attività sono stato dipendente e consulente, apprezzando pro e contro dei due lati della barricata. Proprio grazie a questa esperienza mi sono fatto un’idea molto precisa di quali aziende hanno bisogno di un dipendente SEO e di quali aziende si possono far bastare un consulente.
Purtroppo il mercato italiano, da questo punto di vista, è molto immaturo e la volontà di avere sempre a disposizione una persona che possa rispondere alle esigenze dell’azienda vince sulla flessibilità di lavorare con un professionista condiviso con altre aziende, ma da quello che ho potuto constatare (e toccare con mano) un dipendente SEO serve veramente in poche circostanze, tipicamente molto particolari.
Chi ha bisogno di assumere un SEO?
Ecco quindi la domanda delle domande: quale azienda ha veramente bisogno di assumere un SEO per ottimizzare i risultati sui motori di ricerca?
Dalla mia esperienza posso dire che avere alle dipendenze un SEO è necessario, per ovvi motivi, quando sei un’agenzia di comunicazione digitale; in tal caso il tuo core business è proprio quello di vendere tale attività e quindi un team di SEO (non solo uno) è strettamente necessario.
Di un dipendente SEO hanno bisogno anche quelle aziende molto grandi (parliamo di fatturati da centinaia di milioni e di migliaia di dipendenti) perché hanno spesso l’esigenza di creare tonnellate di pagine (o di minisiti) ottimizzati e quindi hanno la necessità di avere alle proprie dipendenze una persona che si occupi totalmente di questa attività.
Quando è sufficiente un Consulente SEO?
Dalla mia esperienza posso dire che in tutte le altre circostanza è sufficiente farsi affiancare da un Consulente SEO che dia la giusta indicazione/strada e che affianchi la società nello sviluppo delle pagine Web.
Facciamo l’esempio di una piccola società che ha, come core business, la produzione di elettrodomestici; in tal caso assumere un SEO ha poco senso poiché, molto probabilmente, questa società dovrà ottimizzare un sito vetrina/corporate, un magazine/blog necessario per comunicazioni e/o come strumento per link building, e molto probabilmente un E-Commerce.
In tale esempio un professionista può affiancare la società per ottimizzare, dal punto di vista tecnico, i siti, dare indicazioni su come redarre dei contenuti/schede di prodotto e come puntare sulle keyword giuste. Un lavoro fatto bene con un affiancamento iniziale corposo e un contratto per la gestione ordinaria per i mesi a venire.
Fatto un buon lavoro iniziale, comprensivo di specifiche che i redattori dovranno seguire pedissequamente, non ha molto senso avere un SEO all’interno della struttura. Sicuramente è necessario invece avere un SEO da consultare in caso di dubbi o per lo sviluppo di pagine ottimizzate e/o per modifiche sul sito, così da essere tranquilli che gli sviluppatori (che possono parimenti essere esterni all’azienda) non facciano inavvertitamente dei danni che incidano sul posizionamento organico su Google.
Certo, se la società è Whirlpool (giusto per fare un nome eh, potrebbe essere Siemens o qualsiasi altra multinazionale), è ovvio che le attività quotidiane richiedono il continuo appoggio a un SEO e quindi è bene averlo all’interno (o avere un Head of all’interno e collaborare con varie agenzie/professionisti); ma se la società è un piccolo produttore monoprodotto, con giri di affari di qualche milione di euro, che senso ha spendere uno stipendio per mantenere una figura al 100%?
Fatto l’esempio con un produttore di elettrodomestici ma lo stesso potrebbe essere per un sito editoriale, per un classified, per un E-Commerce o per decine di altri settori.
La mitologica figura del SEO Copywriter
L’equivoco, secondo me, nasce dal fatto che negli anni la figura professionale del SEO è stata molto bistrattata e usata a casaccio. Spesso sento parlare di SEO e poi mi rendo conto che si sta parlando semplicemente di un Copywriter con competenze SEO.
ATTENZIONE: un copywriter non è un SEO. Un copywriter è un copywriter e se conosce le tecniche SEO sta solo facendo il suo lavoro. Il SEO non si occupa di scrivere contenuti, ma li fa scrivere a un copywriter. Un SEO analizza il mercato di riferimento, analizza il sito dal punto di vista Tech, ottimizza il sito in base alle ricerche degli utenti e, soprattutto, consiglia l’azienda nella direzione di fare meno traffico ma più targettizzato piuttosto che molto traffico che non serve a nulla (a meno che il core business del sito non sia la vendita di advertising).
Un E-Commerce non ha bisogno di posizionarsi su keyword informative (a meno che non si tratta di un progetto di link building / tematizzazione del dominio), ha piuttosto bisogno di posizionarsi su quelle keyword in grado di generare lead. Se produci phon (asciugacapelli, non telefoni), non devi scrivere 200 articoli sulla storia del phon, ma devi produrre contenuti che facciano capire perché i tuoi phon sono migliori degli altri. E soprattutto devi posizionarti su keyword che ti facciano vendere i tuoi phon.
Tornando al SEO Copywriter, un buon copy serve a chiunque, ma non si tratta di SEO, si tratta solo di scegliere un buon professionista/dipendente in grado di redarre contenuti adeguati. Un Copy è bene averlo vicino, soprattutto se hai bisogno di produrre contenuto di continuo (come un E-Commerce che pubblica continuamente schede). Il SEO lo chiamo invece quando c’è veramente bisogno, risparmiando molto denaro.
Il costo del SEO
Ma perché averlo a chiamata e non assunto? Sotto il cappello del costo potrebbero entrare due aspetti ben differenti:
- Quando mi costa non avere un SEO adeguato (o non averlo affatto)
- Quando mi costa un professionista SEO
Parto dal primo aspetto, cioè quanto costa non avere un SEO: sembra assurdo avere un costo per una figura assente nella propria struttura, ma il SEO lo pagano soprattutto le aziende che sottovalutano questa figura. Il motivo è molto semplice: il tuo competitor potrebbe non sottovalutare questa skill e quindi rubarti i clienti. Se il tuo business in 6 mesi si dimezza a causa di perdita di posizioni sui motori di ricerca, quanto ti è costato il SEO?
Quando invece parliamo del costo di un dipendente SEO, non posso non notare che in giro vedo sempre più spesso annunci di lavoro che cercano un esperto SEO con RAL intorno ai 25/30 mila euro.
Un SEO che si rispetti ha competenze redazionali, sa analizzare un mercato e dei competitor, sa mettere mani sul codice, sa configurare un server e soprattutto sa dare indicazioni precise ai developer per migliorare la visibilità sui motori di ricerca. Queste skill, fidatevi, non le comprate con 25/30 mila euro annui lordi, figuriamoci con 15/20. Queste skill in Italia, che paga poco i propri professionisti, ne costano almeno 40/45.
Se state quindi cercando un SEO e avete 20 mila euro di budget, fidatevi che nella migliore delle ipotesi troverete un Copywriter con competenze SEO, oppure state trovando un ragazzino appena laureato che si farà le ossa sul vostro sito e se siete fortunati (ma molto fortunati) il ragazzino è bravo e dopo 2/3 anni vi abbandona. Quindi, se avete un budget di 20 mila euro, è molto più utile agganciare un’agenzia o un freelance professionista, prenotare la sua competenza e condividere tale figura con altre aziende, magari chiedendo l’esclusiva sul settore.